CERAMISTI NEL TERRITORIO:
Creazioni Luciano
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Descrizione del prodotto
L’arte della ceramica a Vietri sul Mare e nel salernitano, oltre che un’attività economica importantissima, è un artigianato fantasioso che coglie il fascino dei colori della costiera amalfitana e di tutto il golfo in maniera inconfondibile. Essa ha tradizioni antichissime, le origini si fanno risalire probabilmente ai “Tineni”, cosi venivano chiamati dai Greci gli Etruschi, che ebbero in questi luoghi la propaggine più meridionale dei loro possedimenti e gli splendidi vasi in ‘ bucchero” conservati nei musei locali provano questa fiorente attività. Molti i centri di lavorazione dell’argilla e le fornaci attive nell’antichità sul territorio, da quelle antichissime presenti a Pontecagnano e a Frane, alla fornace ritrovata sui resti di uno stabilimento termale romano presso Marina di Vietri. Nei secoli a venire le produzioni locali e vietresi riuscirono ad espandersi sempre più stornando grandi quantità di edicole votive, stoviglieria, oggetti sacri o d’uso quotidiano, e nell’800 la lavorazione della “riggiola”, una piastrella da rivestimento solitamente quadrata con decorazioni geometriche o naturalistiche, raggiunge l’apice per fattura e bellezza artistica. Si producono anche le scandole in ceramica sagomate a ‘ squama di pesce” che ornano tutt’oggi le spettacolari cupole maiolicate di tutte le chiese della “Divina Costiera”. la stagione più fertile e fortemente caratterizzante della ceramica vietrese però, è quella a cavallo tra le due guerre (1920-1947), il cosiddetto “periodo tedesco” quando numerosi artisti stranieri, per lo più tedeschi, spinti dalla vita libera che vi si poteva condurre e dalla incantevole bellezza dei luoghi, si insediarono nella zona formando una vera e propria colonia impegnata nelle manifatture locali. Riccardo Doelker e Irene Kowaliska, solo per citarne due tra tanti, pur rispettando la tradizione locale, rinnovarono gli stili e crearono nuove forme e nuove decorazioni dove compaiono figure di pescatori, di mamme coi loro bambini, di pastorelli e sirene, frutto di una astrazione interiore e di una ideale ricerca del bello e del poetico nella semplicità del quotidiano. Dal matrimonio di esperienze diverse e dalla ispirazione di un territorio senza uguali nascono veri e propri capolavori animati da quell’iconografia “importata” in cui noi oggi riconosciamo lo stile vietrese nel mondo. Il periodo tedesco termina nel 1947 ed è proprio l’anno seguente che nasce un’altra grande manifattura a Salerno, fondata dall’affascinante americana Ernestine Cannon, donna eccezionale dalle notevoli capacità artistiche, e dal già affermato industriale salernitano Matteo D’Agostino. Insieme modificano la tradizione ceramica vietrese e con l’ausilio di tecnici, chimici e modellisti fatti venire appositamente dalla Germania, già negli anni Cinquanta, conquistano i mercati stranieri, soprattutto quello americano, e si affermano come promotori di una delle fabbriche di punta del design italiano capace di soddisfare i gusti di famiglie reali e personaggi Importanti come Jacqueline Kennedy. Nel ’68 la manifattura chiude definitivamente ma i semi piantati danno i loro frutti. In un ventennio “l’Ernestine” ha formato numerosi ceramisti a Salerno così come i “tedeschi” di Vietri e Guido Gambone hanno già da tempo innescato la miccia di un fuoco creativo che ancora oggi brucia nei cuori dei tanti abili artigiani intenti a ricercare nuove formule e nuove possibilità del fare ceramica sul nostro territorio.
Luciano e la sua manifattura
“Luciano Italian Ceramic” ha alle spalle una lunga storia caratterizzata dal connubio di tradizione e innovazione. Il fondatore Lamberto Tastardi, in arte <<Luciano>> , dopo gli studi col prof. Rossi inizia a collaborare come decoratore con le migliori fabbriche di Salerno come la D’Agostino, l’Ernestine e la Musa di Vieta. Nel 1955 inizia l’attività in proprio e fonda “Creazioni Luciano”. In un primo momento, oltre alla ceramica d’arte e alla produzione di bigiotteria, si dedica alla realizzazione di stoffe artistiche decorate a mano, partecipa alla formazione della ‘ moda Positano”, espone nelle maggiori mostre di settore (SAMIA, MITAM), e cattura l’attenzione del noto architetto Giò Ponti che si interessa alle sue stoffe. Nel contempo, dopo numerose sperimentazioni nel campo della ceramica, Luciano inventa una sua ‘tecnica a rilievo” che ricorda il Cloisonné dell’oreficeria e le grandi vetrate artistiche. I nuovi manufatti, realizzati adoperando un’argilla bianca, sono contraddistinti da un disegno a rilievo capace di creare degli spazi in cui vengono apposti manualmente gli smalti vetrosi colorati che in cottura si stendono perfettamente. La nuova tecnica lo rende riconoscibile prima in Italia poi
all’estero e riceve numerosi premi ed attestati di stima da parte di grandi personaggi come Irene Kowaliska che gli affida i suoi disegni da tradurre a rilievo. Dopo aver esposto puntualmente nelle grandi fiere italiane dedicate all’articolo da regalo come il Gift a Firenze e il Macef a Milano l’azienda si consolida diventando leader nel campo della ceramica a rilievo e si apre alla fine degli anni settanta ai mercati internazionali esportando prevalentemente negli Stati Uniti ed in Giappone. Luciano Jr. e Roberto, figli di ‘ Luciano”, da tempo si dedicano alla continuità di questa tradizione familiare occupandosi il primo della direzione aziendale, l’altro di quella artistica. In più di venti anni hanno arricchito la manifattura con significative innovazioni produttive e centinaia di decori che spaziano dai semplici souvenirs alle piastre di grandi dimensioni. Da qualche anno hanno inoltre inaugurato una nuova linea di piastrelle a rilievo con smalti lucidi vetrosi o a finitura ‘ mat” che utilizza gli stessi procedimenti dell’azienda madre e ne rappresenta una naturale estensione nel campo della ‘ ceramica da rivestimento’.