Descrizione del prodotto
La Nocciola Tonda di Giffoni è una delle varietà italiane più pregiate per le caratteristiche del seme e per la pellicola interna. È una cultivar medio-precoce; la raccolta, infatti, inizia solitamente già dalla terza decade di agosto. Essendo una cultivar medio-precoce, la raccolta dei frutti inizia solitamente già dalla terza decade di agosto, dopo di che, le nocciole vengono essiccate per portarle ad un’umidità del 5-7% e infine si depositano in luoghi freschi e ventilati, privi di odori e umidità. L’area di produzione della “Nocciola di Giffoni” IGP è concentrata nel salernitano, soprattutto nella valle dell’Irno e nella zona dei Monti Picentini.
La Comunità Montana “Monti Picentini” è contraddistinta da un’eterogeneità di paesaggi, caratterizzati da aspetti specifici ed unici come la morfologia, la vegetazione e gli insediamenti: a sistemi montani più impervi si alternano valli e pianure in cui scorrono gli affluenti dei principali fiumi (Sele, Ofanto, Calore, Sabato, Picentino, Tusciano e Solofrana); il vario sistema orografico determina, inoltre, una singolare distribuzione della vegetazione. Di grande importanza è la presenza di un sensibile numero di grotte di origine carsica dal grande valore naturalistico e speleologico. Le colline sono ricoperte da fitta e rigogliosa macchia mediterranea tra i 600 e i 1300 mt.
Cenni storici
La coltivazione del nocciolo in Campania è antichissima. Numerose testimonianze si rinvengono nella letteratura latina, già a partire dal III secolo avanti Cristo, e da reperti archeologici, quali ad esempio alcuni resti carbonizzati di nocciole, esposti al Museo Nazionale di Napoli. La diffusione di questa coltura nel resto d’Italia sembra essere iniziata proprio a partire dalla Campania, tanto che già nel secolo XVII il commercio delle nocciole, in particolare verso altre nazioni, aveva una sua rilevanza economica. Le prime testimonianze della coltivazione della Nocciola di Giffoni Igp, prodotto tipicamente salernitano, risalgono al Medioevo, ma è solo attraverso rapporti commerciali con il resto d’Italia e con l’estero, nell’epoca borbonica, che si venne a conoscere il valore distintivo della qualità di tale prodotto. Successivamente, nel Novecento, esso ha registrato un’espansione colturale proprio in relazione alla forte richiesta da parte dell’industria dolciaria. Il territorio dei Picentini e della valle dell’Irno, d’altra parte, è vocato naturalmente alla coltivazione del nocciolo in quanto questa pianta è presente da sempre nella zona allo stato spontaneo. Il terreno di origine vulcanica offre, peraltro, le migliori condizioni di fertilità, e in generale le proprietà qualitative della Tonda di Giffoni sono riconducibili proprio al fortunato mixer di fattori ambientali, naturali e umani tipici della zona di produzione.
Fino alla metà del secolo scorso dal porto di Napoli venivano esportate nocciole in Francia ed in Olanda e tale era l’importanza di questo prodotto, nell’antico Regno napoletano, che dalla fine del Seicento esistevano uffici speciali per la misurazione dei frutti secchi. Attraverso i rapporti commerciali con il resto d’Italia e con l’estero, nell’epoca borbonica, si venne così a conoscere il valore distintivo della qualità della Nocciola di Giffoni. Verso la fine del Settecento Vincenzo De Caro, storico salernitano, riferendosi alla sua terra d’origine, il Giffonese, scriveva:
“l’albero della nocella è a tutti noto che alligna meravigliosamente nella maggior parte del nostro demanio”.
Per le sue caratteristiche pregiate, la Nocciola di Giffoni è adatta alla trasformazione industriale ed è pertanto fortemente richiesta dalle industrie per la produzione di pasta e granella, nonché, come materia prima, per la preparazione di specialità dolciarie di grande consumo. Nell’area di origine è utilizzata anche come ingrediente nella preparazione di una variegata gamma di prelibatezze, tra le quali: dolcetti, torte, gelati, creme, ma anche insoliti primi piatti e finanche liquori alla nocciola. Ma la Nocciola di Giffoni si presta particolarmente, proprio per la forma e la qualità del frutto, al consumo diretto, sia in guscio che soprattutto come snack denocciolato intero.
Dati economici e produttivi
La Campania è la prima regione italiana nella produzione di nocciole (54.000 t nel 2004) e nella provincia di Salerno (6.500 t) il 90% circa della produzione è costituito dalla Tonda di Giffoni, coltivata su circa 2600 ettari, che ogni anno forniscono 6-7.000 q.li di nocciole essiccate in guscio. 1200 circa sono le aziende agricole dedite a questa coltivazione, e si può valutare in 4000 unità l’occupazione agricola da essa generata. Va sottolineato che durante il periodo di raccolta gli addetti alla coltivazione superano di molto tale cifra.
La corilicoltura nel giffonese ha stretto un legame indissolubile con l’ambiente di produzione: la nocciola è ormai, insieme al celebre Film festival dei ragazzi, l’icona distintiva di tale località nel mondo, divenendone anche l’emblema del già rinomato e cospicuo paniere di prodotti agroalimentari tipici salernitani. La destinazione privilegiata è stata da sempre il canale dell’industria dolciaria trasformatrice, ma proprio la qualità e la specificità del frutto ha fatto sì che si va sviluppando sempre più la filiera breve del consumo diretto che può offrire migliori risultati anche economici ai produttori e allo stesso marchio IGP.
Registrazione e tutela
L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) “Nocciola di Giffoni” è stata riconosciuta con Regolamento (CE) n. 2325/97 (pubblicato sulla GUCE n. L 322/97 del 25 novembre 1997).
Con successivo Regolamento CE n. 1257/2006 (GUCE L228 del 22.08.06) la Commissione UE ha approvato alcune modifiche al disciplinare di produzione, relative al logotipo ed ad alcune prescrizioni di natura amministrativa. Il nuovo disciplinare modificato è in via di pubblicazione a cura del MiPAAF sulla GU italiana.
Organismo di controllo
L’organismo di certificazione autorizzato è l’Is.Me.Cert. (Istituto Mediterraneo per la Certificazione dei prodotti e dei processi nel settore agroalimentare), Corso Meridionale, 6 80143 Napoli tel. 081.5636647 – fax: 081.5534019 (sito web: www.ismecert.it).
Consorzio di tutela
Fonti: turismo.it, sito web regione campania